L’Intelligenza Artificiale si fa strada ovunque: anche negli appalti pubblici via libera dal TAR Lazio
Un’altra conquista
L’Intelligenza Artificiale continua la sua inarrestabile avanzata, conquistando ora anche il delicato mondo degli appalti pubblici. Con una decisione storica, il TAR del Lazio ha riconosciuto la legittimità dell’uso dell’AI nei procedimenti di gara, incluso il supporto nella scelta del vincitore. Una svolta epocale che apre nuovi orizzonti alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.
Il caso: l’entrata in scena di LIA
Protagonista di questa innovazione è LIA (Legal Intelligent Assistant), un sistema di AI progettato per affiancare le commissioni di gara nella valutazione tecnica ed economica delle offerte. LIA ha sollevato perplessità tra alcuni operatori economici, preoccupati per il rispetto dei principi di trasparenza, parità di trattamento e motivazione.
Nonostante le contestazioni, il TAR Lazio ha accolto l’uso di LIA, riconoscendone la validità come strumento di supporto decisionale, capace di migliorare efficienza e imparzialità nei processi di gara.
La decisione del TAR Lazio
Con la sentenza n. 6157/2024, il TAR Lazio ha stabilito che l’AI può essere impiegata non solo per analizzare i dati, ma anche per contribuire all’aggiudicazione degli appalti, a patto che siano rispettati criteri stringenti:
- Supervisione umana costante: l’AI deve rimanere uno strumento di supporto, senza sostituire il giudizio umano.
- Tracciabilità e motivazione delle scelte: ogni decisione deve essere verificabile e adeguatamente documentata.
- Accessibilità e trasparenza dell’algoritmo: i criteri utilizzati devono essere chiari e conoscibili dagli operatori.
Il TAR ha sottolineato come, se utilizzata correttamente, l’Intelligenza Artificiale possa diventare una risorsa preziosa per velocizzare e rendere più oggettive le procedure di gara.
Le implicazioni future
Con questa pronuncia, l’Italia compie un passo deciso verso un futuro in cui la tecnologia avrà un ruolo sempre più centrale anche nei settori più tradizionali. La Pubblica Amministrazione potrà sfruttare il potenziale dell’AI per snellire i procedimenti e garantire maggiore trasparenza ed efficienza.
Naturalmente, questa evoluzione dovrà essere accompagnata da nuove norme, controlli rigorosi e un’etica solida, per garantire che l’innovazione non metta a rischio i diritti fondamentali.
Conclusione
La decisione del TAR Lazio segna l’inizio di una nuova era per la gestione degli appalti pubblici. L’Intelligenza Artificiale, ormai protagonista in ogni settore, conferma ancora una volta di essere molto più di una semplice tendenza tecnologica: è il futuro stesso della pubblica amministrazione.
